L’algebra delle lampade

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Descrizione

Paolo Tarsi
L’algebra delle lampade
Musica colta da culture incolte

Nel 1967 i Beatles si recano presso il parco della Knole House,
residenza in stile Tudor della seconda metà del XV secolo, per
girare due video: Strawberry Fields Forever e Penny Lane. Situata
nella contea del Kent, questa calendar house si compone di 365
stanze, 52 corridoi (come i giorni e le settimane dell’anno) e
7 cortili (come i giorni della settimana), struttura riproposta
in quest’opera. Motivo per cui nella prima parte del libro
sono racchiuse 52 schede dedicate a dischi di musica colta
contemporanea (ma non solo), mentre la seconda comprende
una serie di 7 interviste – ampliate da 2 bonus tracks finali – ad
artisti provenienti dal progressive, dal krautrock, dalla new
wave, dalla drone music, dal nu jazz e dall’hip hop. Segue,
infine, un lunario di 365 dischi dedicato non solo a composizioni
colte, ma anche ad album rock, jazz, fusion, all’elettronica,
all’ambient e alle colonne sonore in un prezioso almanacco
musicale volto a sottolineare l’influenza esercitata dalle
avanguardie colte sui linguaggi pop.

Paolo Tarsi è nato nel 1984 e vive tra Senigallia e Genova. Autore di
musica elettronica e cameristica, scrive per il teatro e la video-arte
lavorando regolarmente con gallerie e musei d’arte contemporanea.
Specializzatosi nella composizione con il premio Oscar Luis Bacalov,
collabora con musicisti provenienti da formazioni jazz e rock.
Parallelamente ha svolto attività di critico musicale per numerose riviste –
tra cui “Il giornale della musica”, “Alfabeta 2”, “Artribune” – e ha curato la
rassegna di musica e arte contemporanea Contemporary Jukebox.

 

 

 

Scheda Tecnica
Autore
Paolo Tarsi
Pagine
256
ISBN
9788899342128
Lingua
Italiano
Lo trovi in
Autore

Paolo Tarsi è nato nel 1984 e vive tra Senigallia e Genova. Autore di musica elettronica e cameristica, scrive per il teatro e la video-arte lavorando regolarmente con gallerie e musei d’arte contemporanea. Specializzatosi nella composizione con il premio Oscar Luis Bacalov, collabora con musicisti provenienti da formazioni jazz e rock. Parallelamente ha svolto attività di critico musicale per numerose riviste – tra cui “Il giornale della musica”, “Alfabeta 2”, “Artribune” – e ha curato la rassegna di musica e arte contemporanea Contemporary Jukebox.

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