EDIZIONE LIMITATA-200 COPIE
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FLORUISCENT
€ 39,00
EDIZIONE LIMITATA-200 COPIE

Oggi ascoltare musica è più facile che mai. Mentre guidiamo, mentre facciamo la spesa, mentre lavoriamo. Basta un tocco o un comando vocale e in qualsiasi momento possiamo avviare i nostri brani preferiti, o riprodurne di nuovi, modellati sui nostri gusti (digitali). Abbiamo canzoni pensate per essere consumate e artisti premiati ogni volta che un loro brano è riprodotto per almeno 30 secondi. Piattaforme musicali sottomesse alla logica di clic e algoritmi, e musiche ridotte a riempitivo per playlist. In un panorama in cui la musica viene relegata a bene da consumare, a un prodotto per intrattenere, che carica trasformativa può più sprigionare? Può essere ancora una storia capace di guidare le nostre vite?
Imagine the kind of culture we would have if we empowered visionaries and healers, truth-tellers and dreamers, or explorers of the imagination and alternative realms?
Or if our institutions expanded the horizons of the world and our notions of reality rather than narrowed them? (Ted Gioia, Music to Raise the Dead: The Secret Origins of Musicology, Substack, 2022)
E se è vero che i nomi propri descrivono un destino - nomen omen - la parola ritmo e la parola rito hanno la stessa radice sanscrita (Ṛta - Wikipedia) che fornisce indizi del ruolo che la musica ha rappresentato nella nascita della società umana. E che, nel bene e nel male, rappresenta anche ora:
A recent theory, proposed by Tam Hunt and Jonathan Schooler, goes so far as to claim that consciousness is built on rhythm. “Synchronization, harmonization, vibrations, or simply resonance in its most general sense,” in their words, create our very sense of self—and I note with interest that these are all terms with musical associations. (Ted Gioia, 2022)
Componere è un esperimento musicale e artistico che nasce da qui.
Dalla consapevolezza che la musica - e forse l’arte tutta - rischia progressivamente di perdere potenza come agente di trasformazione e cambiamento, di non essere più in grado di raccontare visioni eroiche. Rischia di diventare rumore di fondo, incapace di ispirarci e sostenerci, di connettere esseri umani e non umani. Componere vuole, fin dal titolo, sfidare questa sorte.
Con un primo ciclo di quattro produzioni che mettono in dialogo musica e racconto, fotografia, cinema e arte partecipativa, Componere si presenta come un sistema di creazione di musica e arte ideato da Marche Music College per liberare la produzione musicale dalla logica di mercato, restituendole l'indipendenza e la libertà per generare le narrazioni di cui abbiamo bisogno. Il punto di partenza è il suono, ma la il progetto risponde a un bisogno che caratterizza l’arte in generale; per questo, le produzioni nascono dal confronto con altri artisti, per innovare i linguaggi secondo nuove linee e canoni condivisi, più adatti ad esprimere suggestioni e pensiero di una società in così rapida evoluzione.
Floruiscent è frutto del lavoro musicale di Stefano Coppari e Camilla Battaglia, con la partecipazione di Francesca Tilio, fotografa, che ha interpretato il tema del momento “floruescente” con una sua opera di fotografia partecipativa, my bright plant.
I tre artisti si sono ispirati a La Nazione delle Piante, il libro in cui Stefano Mancuso richiama all’importanza di proteggere il mondo vegetale perché è da esso che dipende la nostra unica possibilità di sopravvivenza. Un appello che fa a tutti, ma soprattutto agli artisti. E che Stefano, Camilla e Francesca hanno accolto, immaginando che chi ascolterà Floruiscent e leggerà My Bright Plant possa lasciarsi ispirare dalle piante e dal loro straordinario modo di interagire, comunicare e cooperare, per ripensare la convivenza tra umani e mondo vegetale.
Nella custodia di ogni vinile è presente inoltre un QR code per accedere a contenuti digitali esclusivi come tracce audio in alta qualità, spartiti, foto e interviste degli artisti, e un cortometraggio prodotto da Ruben Lagattolla per Marche Music College con la regia di Alessio Del Donno e la fotografia di Mattia Depalo, per conoscere il processo creativo con cui è nato Floruiscent.