Descrizione
“Ho letto d’un fiato le sue pagine che, con assoluta semplicità di linguaggio, ricostruiscono con particolare vivezza le iniziali condizioni di miseria
famigliare: la miseria ti si ficca in testa come un chiodo arrugginito e finché
non lo tiri via, pensi solo a come toglierlo; avere freddo e non avere legna da
ardere, non avere panni per coprirsi; i geloni erano una cosa naturale; un
buco per terra come gabinetto, uno sgabuzzino con scalino, un finestrino
senza vetro per l’aria e la porta che non arrivava a terra, condizioni che solo
la fine della guerra migliorerà in povertà!”
Dalle Note di lettura di Giuseppe Omenetti
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