Una vignetta al giorno

I disegni Di-Sperati sono nati per caos: decretizio, sanitario, lavorativo, emotivo, non necessariamente in quest'ordine ma comunque nel periodo della quarantena, quando la realtà ha superato la finzione e soprattutto la funzione, trasformando cani, figli piccoli e sport in insospettabili strumenti di libertà, e il sudore, il traffico, il bar, i parenti lontani, in nostalgie anti-sciatalgie.
Una vignetta al giorno per togliere lo sconforto di torno, trentacinque dribbling al cattivo umore, rigorosamente in bianco e nero, perché «devo andare a comprare i colori» non reggeva sull’autocertificazione di un ultraquarantenne. I protagonisti raccontati dall’autore non sono frutto della mente ma della gente, che in questa situazione estrema ha aspirato, cospirato e ispirato.
Un popolo di orfani dei parrucchieri, esteti non rassegnabili ad un futuro a sventola con la mascherina, inventori di scuse accampate sulle vette del nonsenso, sognatori di calche marittime, restituito dai tratti di-Sperati in una cronaca quotidiana fino alla forma di Liberazione più cauta della Storia: finalmente fuori di casa, ma con in tasca la terza mano per ogni evenienza di distanziamento e i soldi della sanzione, perché non si mai.