NELLA STESSA ARCA

Animale, agg. [dal lat. Animalis «che dà vita, animato», der. Di anĭma «anima»]. – 1. letter. Dell’anima, pertinente all’anima. Questo dice il dizionario, in barba a tutti quelli che sostengono una separazione gerarchica fra uomini e bestie (le seconde considerate da alcune religioni prive di anima).

Non è necessario essere animisti per sognare che il nostro cricetino possa avercela, in fondo in fondo, un’anima piccola piccola. E quando guardiamo il nostro grazioso batuffolo baffuto ronfare sul divano, non siamo forse sommersi da un’emozione che è quasi amore? E durante il lockdown, quanti di noi hanno ringraziato il loro cane che gli permetteva di uscire tre volte al giorno?

C’è anche chi abbandona i cani in autostrada, ma quelli non sono esseri umani.

Esistono, è vero, varie categorie di animali. Non ci sono solo quelli domestici, ci sono anche quelli feroci. Ci sono le tigri, i leoni, e infatti l’uomo li ha cacciati, sterminati, rinchiusi nei circhi e negli zoo. Come se anche l’uomo non fosse un animale, e di certo il più crudele di tutti. Gli animalisti, quelli che denunciano gli allevamenti intensivi simili a lager, quelli che difendono le specie in estinzione, spesso sono guardati con sospetto o condiscendenza. Eppure, dovremmo imparare dalle antiche culture tribali, che credevano nel cerchio della vita: un sistema in equilibrio in cui piante, uomini, rocce, animali farebbero parte di un’unica dimensione, in un eterno dialogo e scambio di tipo olistico.